Migranci wewnętrzni UE

Los migrantes internos de la UE

Migrants Inside Europe

Serie: i migranti interni dell'UE

Chi sono i migranti interni dell’Unione europea? Quali opportunità cercano e trovano? Studi, lavoro, famiglia, pensione: le ragioni sono tanto numerose quanto i loro diversi percorsi professionali.

Joe fa parte dei 40.000 britannici che vivono in Portogallo, per lo più per godersi una pensione al sole. Ha paradossalmente votato per la Brexit e l’Inghilterra non gli manca troppo: “Amo il mio paese, ma è caotico e molto spesso il cielo è grigio”.

Joe fa parte dei 40.000 britannici che vivono in Portogallo, per lo più per godersi una pensione al sole. 

Joe: pensionato inglese in Portogallo

La scuola di cinema a Łódź ha formato i più grandi registi polacchi, da Wajda a Kieslowski. Giovanni, veneto di 25 anni, l’ha scelta per la sua formazione di capo operatore. “In Italia non avrei potuto ricevere degli insegnamenti così tecnici”.

La scuola di cinema a Łódź ha formato i più grandi registi polacchi, da Wajda a Kieslowski. Giovanni, veneto di 25 anni, l’ha scelta per la sua formazione di operatore capo.

Giovanni: italiano in una scuola di cinema in Polonia

Uno speciale sui migranti interni dell’Unione europea, alla vigilia delle elezioni. In questo episodio incontriamo Ana, arrivata a Berlino per amore e per desiderio professionale, dipendente di una start-up che impiega 700 collaboratori di 50 nazionalità diverse. Siamo parlando di Babbel, un noto sistema per l’apprendimento delle lingue.

In questo episodio incontriamo Anna, arrivata a Berlino per amore e per desiderio professionale, dipendente di una start-up che impiega 700 collaboratori di 50 nazionalità diverse. Siamo parlando di Babbel, un noto sistema per l’apprendimento delle lingue.

Ana: spagnola in una start-up di Berlino

Per il solo piacere di vivere in Spagna Anaïs, 26  anni, lavora in un call center francese che ha messo le tende a Madrid. La paga è di 900 euro netti più bonus, l’età media dei colleghi è 25 anni, ma i vantaggi sono fuori dalle mura lavorative: sole tutto l’anno, un costo della vita inferiore rispetto alla Francia, e un’alimentazione più sana.

Per il solo piacere di vivere in Spagna Anaïs, 26  anni, lavora in un call center francese che ha messo le tende a Madrid. 

Anaïs: francese in un call center a Madrid

Ionut può vedere la moglie e i figli soltanto quattro volte all’anno, quando torna in Romania. Intanto, da camionista in Inghilterra lavora fino a 14-15 ore e guadagna 2.500 euro, il quadruplo di quello che guadagnerebbe nel suo Paese. Fa parte di quel 20% della popolazione rumena che ha sfruttato la libera circolazione dei lavoratori per emigrare all’estero.

Ionut può vedere la moglie e i figli soltanto quattro volte all’anno, quando torna in Romania.

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Joe: pensionato inglese in Portogallo

Giovanni: italiano in una scuola di cinema in Polonia

Ana: spagnola in una start-up di Berlino

Anaïs: francese in un call center a Madrid

Ionut: camionista rumeno in Inghilterra